In questa nebbiosa giornata ognuno di noi ha bisogno di un pò di luce...
Grazie alle stupende lanterne e ai canti che questa mattina ho visto e sentito nel teatro della Scuola Steineriana di mia figlia, che hanno portato un grandissima luce nel mio cuore.
Grazie agli Insegnanti, veri Maestri che ogni giorno fanno crescere la luce interiore dei nostro figli.
Buon San Martino a tutti.
E adesso leccatevi i baffi con il famoso dolce veneziano di San Martino e per chi lo volesse rifare ecco la ricetta per la base di pasta frolla che poi vi divertire a decorare magari con i vostri figli:
250 gr. di farina
150 gr. di burro
100 gr. di zucchero
1 tuorlo
E LA CONOSCEVATE LA LEGGENDA?!
Era l'11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di guerriero. Ma ecco che lungo la strada c'è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo. Martino lo guarda e sente una stretta al cuore. "Poveretto, - pensa - morirà per il gelo!" E pensa come fare per dargli un po' di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo. E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli viene un'idea e, poiché gli appare buona, non ci pensa due volte. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto.
"Dio ve ne renda merito!", balbetta il mendicante, e sparisce. San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l'aria si fa mite. Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Ecco l'estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell'atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio. Ma la storia di San Martino non finisce qui. Durante la notte, infatti, Martino sognò Gesù che lo ringraziava mostrandogli la metà del mantello, quasi per fargli capire che il mendicante incontrato era proprio lui in persona.
Tratto dal sito della parrocchia di S. Martino vescovo di Alpignano (To)
Le amanti di Casanova non erano affatto “ingenue ed illuse donzelle”, ma piuttosto donne emancipate e autonome, sessualmente molto libere, del tutto consapevoli di ciò che desideravano da lui: l’ascolto e il piacere, un piacere che per Giacomo era «soprattutto condivisione e mai egocentrica appropriazione».
Da "L'uomo che amava le donne, davvero" di Lydia Flem
Un blog dedicato alle creazioni artigianali realizzate da MONIAROSSATO, creativa veneziana.
Accessori fuori delle mode del momento, ma con grande personalità ed impatto visivo ed emotivo.
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